14 October 2024
Mi Curo Digitale – Il linguaggio della salute di genere per l’AI
Nell’ambito di Milano Digital Week, si è svolto un convegno sulle sfide della sanità digitale applicato alla salute di genere, promosso da Cosmofarma Exhibition, Exposanità e Health Ability Experience.
Milano, 11 ottobre – Il digitale è parte integrante del mondo della sanità, e si conferma strumento fondamentale per la prevenzione, la cura, l’assistenza e l’erogazione di servizi. Per il secondo anno Cosmofarma Exhibition, manifestazione italiana di riferimento per l’health & beauty care e servizi per la farmacia, ed Exposanità, salone internazionale al servizio di sanità e assistenza e Health Ability Experience, inedito evento rivolto al cittadino che vuole vivere meglio più a lungo, in occasione della Milano Digital Week hanno voluto confermare questo momento di approfondimento che si pone come occasione di confronto tra esperti e rappresentanti delle diverse professioni sanitarie sulle sfide della sanità digitale con un particolare focus sulla salute di genere e la personalizzazione delle cure.
Si è svolto questa mattina presso la Torre PwC, in piazza Tre Torri a Milano il convegno “Mi Curo Digitale. Il linguaggio della salute di genere per l’AI”, organizzato da Bos Srl, per guardare verso un nuovo paradigma alla sanità, che conservi i propri fondamentali basati su competenze e conoscenze umane, integrandoli alle nuove frontiere offerte dall’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di creare un sistema che possa garantire a tutti la stessa qualità di prevenzione, cure e assistenza ma con un approccio sempre più inclusivo e gender oriented.
«La seconda edizione di Mi Curo Digitale si conferma spazio per mettere al centro i temi della sanità digitale per generare un confronto tra professionisti della salute e fare il punto sull’utilizzo degli strumenti digitali nella prevenzione e nella cura. Quest’anno abbiamo scelto di focalizzarci sulla salute e il benessere di genere e su come l’utilizzo del digitale e dell’AI possano coniugare già in fase di prevenzione l’approccio gender oriented al principio universalistico di accesso alle cure.», ha spiegato Francesca Ferilli, Amministratore Delegato di BOS Srl, società che organizza le tre manifestazioni promotrici di MiCuroDigitale.
Ad aprire la mattinata di lavori, Annarita Bellarosa, Director PwC Italia, Healthcare Pharma & Life Science: “La salute di genere non è più un’utopia. Oggi disponiamo di competenze, conoscenze e tecnologie in grado di
accelerarne l’attuazione. La collaborazione tra i diversi attori dell’ecosistema della salute, l’uso responsabile delle nuove tecnologie e il coinvolgimento di innovation center of excellence, come quello di PwC a Trento, permetteranno di dare concretezza ad una salute realmente personalizzata ed equa. I grandi progetti si realizzano con i piccoli passi. Per questo è importante focalizzarsi su casi d’uso che gradualmente possano generare la trasformazione in modo sostenibile.”
La conferenza si è articolata in tre sessioni. Nella prima si è approfondito il ruolo delle professioni sanitarie e su come sanità e farmacia affrontano il tema della salute di genere e la personalizzazione delle cure.
Maurizio Sanarico, data scientist per la medicina le scienze della vita, la clinica ha presentato il progetto CANFib – Un modello di Intelligenza Artificiale Clinica per predire il Rischio di Fibrillazione Atriale nelle donne, un progetto di Fondazione Per il Tuo Cuore – HCF – ANMCO – AMERICAN HEART ASSOCIATION. “ La fibrillazione atriale è una delle più comuni aritmie cardiache, con particolare incidenza nella popolazione femminile, da una certa età in poi, che può degenerare in ischemia cerebrale. Il progetto CANFib si pone I seguenti obiettivi: monitorare un numero congruo di donne con episodi precedenti di fibrillazione atriale, di utilizzare un sistema che mediante sensori monitori l’attività, concepire e sviluppare un modello di intelligenza artificiale capace di predire eventi di fibrillazione atriale prima della loro occorrenza e, in ultima analisi, evitare eventi quali l’ictus tramite la somministrazione di scoagulanti di ultima generazione”.
Parola alle professioni sanitarie che devono usare questi strumenti.
Katia Razzini, è intervenuta in rappresentanza della Federazione Nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari radiologia medica e professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione: “La sanità digitale ci consente di avere un approccio più personalizzato grazie a trattamenti sempre più precisi. Gli strumenti digitali sono stati fondamentali per non perdere il contatto con il paziente nel periodo pandemico e da quel momento in poi sono stati una presenza costante nel nostro lavoro. Ora l’AI lo è in modo sempre più pervasivo anche nel nostro settore e può essere inoltre un importante alleato della medicina di genere: elaborare enormi quantità di dati ci consente di fare valutazioni importanti che ci possono condurre a personalizzare sempre di più le cure. Di recente abbiamo condotto una survey su medicina e equità di genere, per sondare quanto è pronto il mondo delle professioni sanitarie a interagire con l’AI: i risultati ci hanno restituito un grande interesse ad affrontare la sfida ma il mondo accademico deve stare al passo, ed è necessario lavorare sulla comunicazione verso il paziente per rassicurarlo che la diagnosi viene fatta da un professionista e gli strumenti digitali sono a supporto, inoltre anche la normativa deve chiarire le modalità per l’utilizzo dati. Vogliamo accettare la sfida ma dobbiamo essere pronti a farlo nel modo migliore”.
Maria Teresa Zocchi, MMG e consigliera OMCeO Milano ha portato il punto di vista dei medici di medicina generale: “La medicina di base ha ormai fatto propri i principi della medicina di genere, applicandoli nel quotidiano rapporto con gli assistiti. Mancano però ai medici di base gli strumenti concreti -e le competenze che occorrono per utilizzarli – per avvantaggiarsi delle soluzioni che le nuove tecnologie possono garantire. Solo superando questo gap, si potrà andare verso percorsi di prevenzione e cura che davvero vengano migliorati dal supporto dell’ICT, anche a beneficio della medicina di genere”.
Annarosa Racca, Presidente Federfarma Lombardia: “La Lombardia è stata la prima regione in Italia a dotarsi di linee guida comuni sulla farmacia dei servizi, così da organizzare e proporre attività in grado di rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini in termini di prevenzione, cura e assistenza. Nei presidi farmaceutici lombardi è, infatti, possibile, effettuare analisi di prima istanza, ma anche servizi di secondo livello, come la telemedicina. Per quanto riguarda le terapie personalizzate, vorrei ricordare il servizio di ricognizione della terapia farmacologica, a breve attivo nella nostra regione: l’attività del farmacista ha l’obiettivo di delineare la condizione di salute dell’assistito per favorire il medico nella sua attività prescrittiva, prevenendo eventi rischiosi in situazioni di politerapia.
Nella seconda sessione, dal titolo “Salute di genere: a che punto siamo?” è stata data voce a esperienze nel mondo della ricerca anche grazie alla collaborazione con la realtà di Clust- ER Health Salute e Benessere associazione e attore di raccordo sul territorio emiliano romagnolo, nell’indirizzo e nella promozione di attività di innovazione.
Clèmence Foltz: “Le disparità di genere nella ricerca biomedica, in particolare nello sviluppo di biomateriali, spesso si traducono in trattamenti medici che non rispondono adeguatamente alle esigenze delle donne. Questi squilibri possono influenzare in modo significativo i risultati della ricerca e le applicazioni cliniche, rendendo i trattamenti meno efficaci per un sesso. Per combattere questo fenomeno, si stanno sviluppando strumenti innovativi come il database e il marketplace dei biomateriali BIOMATDB, per promuovere l’uguaglianza di genere e la diversità nella ricerca, favorendo soluzioni sanitarie più inclusive ed efficaci grazie all’inserimento di parametri legati al genere nella loro progettazione”.
Rossella Tomaiuolo, MD, PhD Università Vita-Salute San Raffaele: “L’utilizzo di tecnologie digitali come l’app hAPPyMamma permette di raccogliere e valorizzare le esperienze delle donne, dando loro voce e un ruolo attivo nelle decisioni relative alla propria salute. L’integrazione con l’Intelligenza Artificiale non solo personalizza il percorso di cura, ma ridefinisce il linguaggio della salute di genere, promuovendo un accesso più equo e inclusivo all’informazione sanitaria.”
La terza sessione ha messo a confronto alcune esperienze messe a punto da realtà aziendali di eccellenza.
Marco Grespigna, CEO Think Fwd Group, investitore in Pmi e Startup, advisor per imprenditori ed executives ha presentato una soluzione che mette al centro la formazione e rappresenta un valido supporto al servizio del professionista sanitario su come approcciarsi a problemi di salute ma anche per aggiornamenti sulla compliances alle policy aziendali: “Da una pluri decennale esperienza maturata nel settore farmaceutico e l’approfondimento intenso del “mondo AI” grazie alla mia collaborazione continuativa, degli ultimi 5 anni, con società di successo del settore, è nato uno strumento di supporto alla formazione personalizzata che potrebbe dare un contributo eccezionale al percorso “da formazione a conoscenza” di qualsiasi discente in qualsiasi area di competenza”.
Alberto Pravettoni, General Manager CGM Telemedicine: “Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte nella popolazione, con un’insorgenza che varia significativamente tra uomini e donne. Purtroppo, le donne sono spesso sottodiagnosticate con un preoccupante incremento delle patologie cardiache tra le giovani negli ultimi anni. La telemedicina, in particolare la telecardiologia offerta nelle farmacie, rappresenta una soluzione innovativa per colmare questi gap diagnostici. Integrando i software gestionali delle farmacie con i sistemi di telemedicina, possiamo identificare e coinvolgere target specifici, migliorando la prevenzione, la diagnosi e la gestione delle malattie cardiovascolari. Le farmacie, come punti di prossimità accessibili, giocano un ruolo cruciale in questa decentralizzazione dei servizi sanitari, garantendo un accesso alle cure più equo e tempestivo per tutti.”
Adriano Fusco, Digital Healthcare Department Director di Antares Vision Group “Le disparità di genere nella salute sono amplificate dalle differenze nella risposta ai trattamenti, e quindi dall’aderenza terapeutica. L’adozione di soluzioni digitali e dell’intelligenza artificiale offre nuove opportunità per monitorare la situazione individuale di ciascuno e rispondervi secondo le esigenze specifiche, contribuendo così a ridurre le disuguaglianze e a migliorare l’efficacia delle cure. Siamo orgogliosi di partecipare a “Mi Curo Digitale” per illustrare come le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale costituiscano un’opportunità irrinunciabile per migliorare la gestione delle terapie, a partire da un migliore monitoraggio dell’aderenza creando così un sistema di cura di genere più equo e personalizzato”.
In conclusione, il professionista sanitario resta al centro, coadiuvato dagli strumenti digitali e dall’IA; c’è ancora strada da fare e le prossime sfide che si profilano sono la corretta ed efficace gestione dei dati, la formazione del personale sanitario all’uso degli strumenti digitali e l’importanza dell’adeguamento delle normative che ne consentano un utilizzo più efficace. Ospedali, centri di ricerca e farmacie al servizio di un approccio alla prevenzione e alla cura sempre più personalizzato e rivolta al genere.
Ha moderato la conferenza Dorotea Rosso, giornalista professionista, direttore di Radio Salute e Radio Wellness.